I podcast sono il trend del momento, ma non sono nati oggi: già nel 2005 “podcasting” fu eletta parola dell’anno dal dizionario statunitense New Oxford. Possiamo però affermare che solo negli ultimi anni sia esplosa la podcast-mania.
Il podcast è una trasmissione “radio” diffusa via Internet, scaricabile e archiviabile in un lettore MP3 o sullo smartphone. L’origine della parola si deve a Ben Hammersley, giornalista BBC, che nel 2004 scrisse un articolo per the Guardian intitolato “Audible revolution” sul nuovo fenomeno dei file audio in formato MP3, coniando, appunto, il termine podcast.
Letteralmente podcast sta per “Personal Option Digital Casting” e deriva dall’unione “iPod” (il leggendario lettore multimediale di Apple) con “Broadcast”, vale a dire la trasmissione di informazioni a un insieme di riceventi non prestabilito. Qual è, quindi, la differenza tra podcasting e streaming? Nel primo caso la fruizione è libera, asincrona, nel secondo la trasmissione è “live”, in tempo reale.
Detto in parole povere, i podcast sono episodi audio caricati online che possono essere ascoltati grazie un client. Il software riceve automaticamente le nuove puntate. Come? Il vettore su cui queste viaggiano e vengono distribuiti i contenuti audio è un feed RSS, come per i siti Web. L’utente si “abbona” a un podcast e riceve automaticamente le nuove puntate, che può decidere di scaricare automaticamente, per esempio quando è sotto WiFi.
Secondo i dati dell’ultima edizione della Ipsos Digital Audio Survey, l’indagine che rileva ascolti e modalità di fruizione dell’audio digitale, il format del podcast non solo dimostra di incontrare i favori di una quota crescente di utenti, ma consolida il proprio valore nell’ambito delle abitudini di investimento media. Questo perché, dati alla mano, dà prova di essere una modalità di comunicazione e marketing sempre più efficace sia per ingaggiare sia per convertire. Il pubblico dei podcast era e rimane ancora marcatamente giovane (il 43% degli utenti ha meno di 35 anni), rappresentato in prevalenza da professionisti (11%) con titolo di studio elevato (il 30% è rappresentato da laureati). La casa è il luogo privilegiato (73%) per l’ascolto dei podcast. A seguire, l’automobile (28%), i mezzi di trasporto pubblici (22%, in aumento rispetto al 2021).
Spotify Wrapped 2023 hano poi svelato i podcast più ascoltati in Italia nel corso dell’anno.
Il sistema di classifiche della principale piattaforma di streaming, rivela anche quali sono stati i dieci podcast più ascoltati del 2023. Al primo posto qui in Italia c’è Elisa True Crime, podcast di Elisa De Marco realizzato da One Podcast, davanti a The Essential, notiziario di Will Media realizzato da Mia Ceran, e Muschio Selvaggio, celeberrimo talk di Fedez, rapper prestato all’influencer marketing (e viceversa). Indagini, format crime del Post a firma di Stefano Nazzi, è in quarta posizione, mentre quinte sono le lezioni del Podcast di Alessandro Barbero, un vero e proprio classico per gli appassionati di storia.
Ancora crime al sesto e al settimo porto, dove troviamo rispettivamente Dove nessuno guarda - Il caso Elisa Claps di Pablo Trincia, realizzato per Chora Media e Sky, e Demoni Urbani di Francesco Migliaccio per Gli Ascoltabili.
In ottava posizione La Zanzara, lo streaming della trasmissione di Radio 24 di Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Nono One More Time di Luca Casadei per One Podcast, format che parla di rinascita passando dal fallimento, mentre chiude la Top 10 Stories, lo sguardo sugli esteri di Cecilia Sala per Chora Media.
Marco Gasparri Consulente Marketing info@marketingantipatico.com (+39) 347 9729834
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